La Casa di Giulietta è un edificio civile medievale situato al numero 23 di Via Cappello a Verona. Questo luogo è uno dei più noti legati alla tragedia shakespeariana di Romeo e Giulietta, ed è diventato una meta popolare per i visitatori, grazie al suo legame con l’ideale universale e positivo dell’amore. Se non lo avete ancora visitato, potrebbe essere arrivato il momento di scoprirlo.
Fra storia e leggenda
Il museo Casa di Giulietta, collocato nella solidità di una struttura risalente al periodo medievale, è un luogo che potrebbe aver ospitato la famiglia Dal Cappello fin dal tredicesimo secolo. Questa famiglia è commemorata nella via che porta il suo nome e il cui stemma è inciso in un rilievo sopra l’arco interno del cortile. Nel corso dei secoli, l’edificio ha subito vari interventi di restauro e riqualificazione, passando attraverso le mani di diversi proprietari.
Intanto, la leggenda e la credenza popolare crescevano, identificando la casa come il luogo di nascita di Giulietta Capuleti. Nel 1905, il Comune di Verona ha deciso di acquisire almeno una parte di questo complesso medievale, riconoscendo la sua importanza storica e culturale. Nel 1939, il direttore dei musei civici, Antonio Avena, ha poi portato a termine l’allestimento della casa-museo.
L’edificio ospita una casa-museo e un cortile interno, dove si trova la famosa statua di Giulietta. La casa è stata menzionata per la prima volta in documenti datati al 1351 e nel corso dei secoli ha mantenuto la funzione di locanda, con l’aggiunta di alcune botteghe artigiane.
Una storia d’amore immortale nata nel Rinascimento
La tragica vicenda di due giovani innamorati, Romeo e Giulietta, affonda le radici nel Rinascimento italiano. Fu lo scrittore vicentino Luigi Da Porto a darle vita in una novella pubblicata nel 1531. Ambientata a Verona, città che Da Porto non aveva probabilmente mai visitato, la storia trae ispirazione dalla Divina Commedia di Dante. I riferimenti ai Montecchi e ai Cappelletti, famiglie rivali medievali, sono un chiaro omaggio ai versi del sommo poeta.
La novella, intrisa di pathos e passione, inizia subito a diffondersi anche a Verona, dove infiamma la fantasia popolare. Viene più volte riscritta e ripubblicata, assurgendo presto a simbolo del conflitto tra passioni individuali e rigide convenzioni sociali.
Nel 1553, due diverse versioni contribuiscono ad accrescerne la fama: una in prosa ad opera di Matteo Bandello, celebre novelliere, l’altra in versi del nobile veronese Gherardo Boldieri. La storia valica ben presto i confini della penisola, conquistando il pubblico francese e infine quello inglese.
Ed è proprio in Inghilterra che Giulietta e il suo Romeo vivono una seconda giovinezza grazie al drammaturgo William Shakespeare. Nel 1596 li porta infatti in scena nella tragedia “Romeo and Juliet”, conferendo loro fama universale con versi indimenticabili.
Il mito a Verona: dalla tomba alla casa
A Verona, intanto, la leggenda continua a crescere. Attorno al 1560, Gherardo Boldieri rilancia l’ipotesi che un antico sarcofago conservato nella chiesa di San Francesco al Corso sia proprio la tomba della sfortunata eroina.
Un secolo più tardi, nel Settecento, la tomba di Giulietta è già una tappa fissa del Grand Tour, il viaggio formativo che porta nella città scaligera i colti viaggiatori europei. Affascinati, iniziano a chiedersi dove sorgesse la casa di Giulietta e della sua famiglia, i Capuleti. La tomba genera la casa: la leggenda continua.
Da dimora privata a luogo di culto laico
All’inizio del Novecento, la casa che la tradizione popolare ha ormai identificato come dimora di Giulietta Capuleti è messa all’asta. Nel 1905 il Comune di Verona decide di acquistarla per preservarne la memoria, come abbiamo descritto poco sopra.
Iniziano subito lavori di messa in sicurezza e restauro conservativo, anche se per altri trent’anni l’edificio continuerà ad essere affittato a privati. Solo tra il 1939 e il 1940, sotto la spinta del direttore dei Musei Civici Antonio Avena, la casa vive una radicale trasformazione.
Obiettivo di Avena è creare una scenografia neo-medievale degna di ospitare il mito di Giulietta. Le fattezze trecentesche dell’edificio vengono enfatizzate, la facciata modificata con l’aggiunta del celebre balcone, gli interni completamente ridipinti con motivi ornamentali d’epoca.
Ne nasce un luogo di culto laico dedicato agli amanti sfortunati e non solo, meta di appassionati e curiosi. All’inizio degli anni Settanta il direttore Magagnato porta avanti l’opera del suo predecessore: nel cortile viene collocata la statua di Giulietta, nelle stanze interne si cerca di ricreare l’atmosfera di un nobile palazzo medievale.
Il 1° giugno 1973 la Casa di Giulietta apre ufficialmente al pubblico, ormai divenuta custode di una leggenda senza tempo. Da dimora privata a museo, attira ogni anno migliaia di visitatori da tutto il mondo.
La Casa di Giulietta rappresenta oggi uno dei luoghi simbolo della città di Verona. Meta, ogni anno, di migliaia di turisti e appassionati da tutto il mondo, custodisce il mito immortale di due giovani innamorati, vittime delle faide tra le loro famiglie.
Grazie agli sforzi del Comune e alla sensibilità di direttori lungimiranti, questo edificio trecentesco ha trovato nuova vita come museo, capace di far rivivere la leggenda di Romeo e Giulietta. Le sue sale sono state arredate e decorate per catapultare il visitatore nell’atmosfera di un antico palazzo nobiliare.
Oggi come allora il balcone, aggiunto solo nel Novecento, è il fulcro attorno al quale ruota il fascino di questo luogo. Qui generazioni di coppie e sognatori sono venuti a cercare ispirazione, lasciando messaggi d’amore e lucchetti come ex voto. Se amate le storie romantiche o volete scoprire i luoghi che le hanno generare, la Casa di Giulietta merita senz’altro una visita. Acquistate i vostri biglietti al link che segue per assicurarvi un’esperienza indimenticabile.