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Museo Teatrale Carlo Schmidl

Per chi si trova, anche solo di passaggio, nella splendida città di Trieste è d’obbligo una visita al Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, in Via Rossini 4. Fondato da Carlo Schmidl per celebrare le memorie locali del palcoscenico, con la donazione lungimirante della sua Collezione storico-musicale, il museo racconta l’evoluzione del teatro e della stessa musica nella Trieste a partire dal Settecento per arrivare fino ai giorni nostri.

Le collezioni del museo includono manifesti, volantini, foto, incisioni, medaglie, dipinti, strumenti musicali, vari oggetti, archivi e manoscritti che costituiscono un “teatro della memoria”, le cui collezioni sono state costantemente aumentate nel corso dell’ultimo secolo, seguendo l’esempio del fondatore.

La storia del Museo

Una collezione privata è all’origine del Civico Museo Teatrale di Trieste, istituito nel dicembre 1924 grazie alla donazione di Carlo Schmidl, editore musicale ed appassionato collezionista. Schmidl aveva raccolto per decenni materiali che documentavano la cultura musicale e teatrale locale, dal Settecento ai suoi giorni. Divenuto direttore a vita del nuovo museo cittadino, ospitato negli spazi del Teatro Comunale Verdi, Schmidl continuò ad incrementare le collezioni.

Alla sua morte, nel 1943, il fondo Schmidl divenne patrimonio pubblico e fu gestito dall’Ente Autonomo Teatro Comunale, attivo dal 1936. Nessuna interruzione della presenza museale presso il Teatro fino ai lavori di ristrutturazione dell’edificio negli anni ’90. Da quel momento iniziò il peregrinare del Museo in sedi provvisorie, dapprima a Palazzo Morpurgo, per giungere nel 2006 alla nuova collocazione presso Palazzo Gopcevich, acquistato e ristrutturato dal Comune per ospitare la preziosa raccolta, ormai secolare, voluta dall’editore boemo Schmidl.

Il patrimonio storico-culturale del Museo Teatrale Carlo Schmidl

Ospitato nello storico Palazzo Gopcevich, riadattato dal Comune a sede museale, il MuseoTeatrale di Trieste espone e documenta oltre due secoli di spettacolo locale. Sontuosi arredi accolgono al primo piano un percorso sulla vita musicale cittadina e i suoi interpreti. Spicca la collezione di strumenti, provenienti da varie parti del mondo, con la ricostruzione dell’atelier del liutaio Francesco Zapelli.

Proseguono al secondo livello strumenti musicali meccanici e materiali d’archivio del regista Giorgio Strehler, di cui il Museo possiede il Fondo a lui intitolato. Oltre ai servizi di consultazione, anche una vasta collezione di testimonianze visive legate alla scena: dipinti, figurini, foto, cimeli, costumi, burattini e marionette, medaglie. Un patrimonio che continua ad ampliarsi quotidianamente, a disposizione degli studiosi. Tra gli autografi spiccano lettere di Rossini, Verdi e altri nomi illustri del mondo lirico, fino ai giorni nostri.

La biblioteca del museo: un patrimonio documentale sullo spettacolo di rilevanza internazionale

La biblioteca e l’archivio del Museo Teatrale di Trieste rappresentano un eccezionale scrigno di testimonianze sulla storia dello spettacolo, per dimensioni e valore del patrimonio conservato. Oltre 100.000 documenti tra volumi e materiali d’archivio: libretti d’opera, partiture musicali, giornali e riviste di settore. Un viaggio nel tempo tra Settecento e Ottocento.

Importanti i fondi archivistici personali, tra cui spiccano le carte del fondatore Schmidl, del Teatro Stabile Regionale, del Premio Musicale cittadino. E ancora, i documenti di registi come il già menzionato Strehler e Gualiani, delle istituzioni artistiche locali.  Un patrimonio che continua a crescere ed arricchirsi quotidianamente.

Tra le decine di migliaia di locandine, manifesti, programmi di sala, ritagli stampa, foto, il dietro le quinte della scena prende vita. Oltre 4.000 cartelle d’archivio, più una sterminata banca dati. Una miniera per studiosi e appassionati da tutto il mondo.

La mediateca: un archivio di oltre 20.000 documenti fra audio e video

Nata nel 1985, la raccolta di registrazioni sonore e video del Museo Teatrale triestino comprende già più di 20.000 documenti. Il nucleo originario proviene dalla donazione del farmacista ed appassionato collezionista Riccardo Gmeiner, a cui è intitolata la sezione.

Ad essa si sono aggiunti nel tempo altri fondi discografici, in una crescita costante favorita fin dagli inizi dal sostegno della comunità locale. Come sottolineava il fondatore Schmidl già nel 1918, studiosi ed amanti della cultura cittadina hanno contribuito con entusiasmo ad incrementare questo straordinario patrimonio sonoro.

Oggi la mediateca del Museo continua a rappresentare un importante centro di documentazione e ricerca sulla scena musicale internazionale, nonché una preziosa testimonianza del passato considerata un modello in Europa. Grazie ad una sapiente opera di tutela, ma anche valorizzazione e promozione, questo patrimonio sonoro e audiovisivo continua ad arricchirsi costantemente.

Un viaggio affascinante alla scoperta di oltre due secoli di cultura musicale e teatrale locale, partendo dalle collezioni del pioniere Schmidl. Un museo dinamico e in costante evoluzione, come dimostrano le recenti acquisizioni e sezioni dedicate alle nuove forme di spettacolo.

Ma anche un eccezionale centro di documentazione, che attira studiosi da tutto il mondo: libri rari, manoscritti, lettere autografe dei grandi compositori, registrazioni sonore e video d’epoca. Un immenso patrimonio tutto da scoprire.

Per un tuffo nel dietro le quinte della scena internazionale o semplicemente per ammirare splendidi costumi, strumenti antichi, curiosità uniche, il Museo Teatrale di Trieste apre le sue porte tutto l’anno, non perdete l’occasione di visitarlo e prenotatevi sin da ora!

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